Federico Carabba (1803 - 1882) fu celebre Notaio in Lanciano, dove ricoprì importanti incarichi istituzionali. In questo atto del 1831, viene nominato Guardia Urbana ed è autorizzato a detenere presso la sua abitazione "due fucili con le baionette corrispondenti, ed un angiaro";
Viene inoltre autorizzato a portare con sè uno dei fucili, salvo limitiazioni ben specificarte sul documento. Interessante la "Filiazione dell'individuo", dalla quale si evince che avesse una "Cicatrice sulla fronte".
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Già nel XV secolo sappiamo dell'esistenza del francescano Giambattista Carabba, professore di teologia “di sapere dottissimo e di memoria prodigiosa, ed Orator sacro eloquentissimo”. Nelle carte dell'Archivio Storico Diocesano di Lanciano, tra il XVII sec. e il XIX sec risultano ben 11 gli ecclesiastici Carabba, che si sono susseguiti alla guida pastorale delle anime della città di Lanciano. Tommaso (1637-1661) ordinato 1658; Morto in giovane età. Felicissimo (1769-1814) ordinato 1790; Sacerdote e Amministratore di San Nicola. Dopo aver difeso l'assalto di palazzo Carabba, depose l'abito talare e intraprese la carriera militare, dove distinguendosi nelle principali battaglie Napoleoniche, raggiunse l’eminente grado di Colonnello dei Cacciatori. Mansueto (1769-1834) ordinato 1786; Dopo aver abbandonato l'abito talare durante il periodo Napoleonico, si trasferirà a Pescara ove gestirà importanti traffici commerciali. Silvestro (1766-1850) ordinato 1782; Abbandonato l'abito talare durante in periodo Napoleonico, si porterà a Chieti, ove sarà Gran Maestro delle vendite Carbonare denominate "delle Valli riunite" con oltre 2000 iscritti. Pietro (1772-1855) ordinato 1795; Canonico Penitenziere della Cattedrale di Lanciano. Seguirà approfondimento. Domenico Antonio (1782-1813) ordinato 1804; Morto in giovane età. Raffaele (1799-?) ordinato 1820; Sacerdote e Coadiutore dell'Arciprete. Giovanni (1818-1901) ordinato 1838; Chierico Suddiacono e noto Latinista e Umanista del suo tempo, dedicherà parte della sua vita all'insegnamento. Giuseppe (1817-?) ordinato 1841; Sacerdote e Rettore di una delle Cappelanie di Patronato della famiglia. Pasquale (1819-1888) ordinato ?; Cappellano Militare della Reale Marina Napoletana. Francesco (1829-1913) ordinato 18-3; Sacerdote e Rettore di una delle Cappelanie di Patronato della famiglia. DOCUMENTO INTERESSANTE: Estratto di nascita di Giuseppe Carabba (che sarà ordinato sacerdote nel 1841), nato nel 1817, figlio del Magnifico Camillo Carabba e battezzato da Don Pietro Carabba all'ora coadiutore e presbitero della Chiesa di Santa Maria Maggiore. L'estratto è scritto da Don Raffaele Carabba nel 1839 il qualità di coadiutore della Chiesa di Santa Maria Maggiore nel 1839. Il 15 febbraio del 1846, in occasione delle festività carnevalesche, per volere di S.M. Ferdinando II di Borbone, si tenne uno spettacolare torneo Cavalleresco - armati a foggia del secolo XIV - nei giardini della Reggia di Caserta.
I cavalieri vennero divisi in due squadre: Rossa e Bianca. Il Re in persona capeggiava la squadra rossa, con al seguito un sottogruppo con la sopravveste lilla. I bianchi, comandati dal generale Nunziante, portavano il sorcotto di colore bianco per la formazione principale, e una cromia tendente al blu per la seconda unità. Entrambe le compagnie erano formate da nobiluomini vicini al sovrano, che per l'occasione indossavano armi e armature appartenute ai grandi condottieri del passato, prese in prestito dall'armeria reale. Oltre alle testimonianze pittoriche di Salvatore Fergola, oggi esposte negli appartamenti reali della Reggia di Caserta, nel 1850 lo stabilimento poligrafico di F. Cirelli manda in stampa una pregievole opera con tavole litografiche di G. Riccio su disegni di G.B. Mariani. Nella suddetta opera ad ogni cavaliere è dedicata una stampa a colori acquarellata, tra i quali appare il SIG.r. BRIGADIERE CAV. D. GENNARO CARRABBA. Felicissimo Domenico Matteo Carabba nacque a Lanciano il 24 settembre 1769 da Rocco Fabio Cosmo e Antonia Sauro;
Nel 1790, il padre, con atto rogato dal notaio Braccioli, gli costituisce un ricco patrimonio sacro, e già nel 1791 venne ordinato Suddiacono. Il 10 aprile 1792, sempre per atto dal notaio Braccioli, il padre gli dona a titolo “di donazione irrevocabile fra vivi durante la di lui vita” due case di proprietà della famiglia col “peso” di celebrare annualmente “dal di che sarà asceso al sacerdozio” numero sessanta messe “in suffragio delle anime dei Defunti della famiglia del Donante”. Il 24 maggio 1792 viene richiesta una dispensa per l’età di Felicissimo affiche possa dire messa. Nel 1795 era prete beneficiario di San Nicola, per la quale si era prodigato nel restauro, pronunziando anche una fervente orazione in occasione della posa della prima pietra alla presenza dell’Arcivescovo; Nel 1797, era stato eletto Rettore, e aveva tenuto l’amministrazione degli introiti della stessa Chiesa. Nel 1799 parteggio apertamente per i Francesi, infatti, lo ritroviamo rubricato nel “Notamento dei Rei di Sato delle Province di Chieti e Teramo” del Coppa Zuccari con la seguente dicitura: “Felicissimo Carabba di Lanciano fu aiutante maggiore di guardia civica, cooperatore a diverse carcerazioni, assistente a varie fucilazioni, ove proruppe in termini offensivi contro i Sovrani. Notato fra gl’indultabili” Nel 1799 a seguito dell'assalto al Palazzo Carabba sito nella piazza del Mercato della città di Lanciano, Felicissimo deposto l’abito ecclesiastico e si portò in Ancona, dove si arruolò nel corpo dei gendarmi di quella Città, giungendo in pochi mesi al grado di Maresciallo di Alloggio. Nel principio del 1802, avido di gloria, abbandonò Ancona per andare a raggiungere l’esercito Francese in Lombardia. Si distinse non poco nelle principali battaglie combattute da Napoleone, e in quella famosa di Austerlitz sappiamo che era arrivato all’eminente grado di Colonnello dei Cacciatori. Nel volumetto di Luigi Renzetti intitolato “Memorie di casa nostra” – Lanciano 1894, in una nota a pagina 25 si dice che Felicissimo a seguito della sconfitta di Waterloo si ritirò a Parigi, e da qui si trasferì a Bergamo dove venne assassinato e derubato da un servo infedele. Figlia del Tenente Colonnello della Real Marina del Regno delle Due Sicilie Antonio e di Donna Serafina Barbella, contrasse matrimonio con Don Raimondo Carracciolo del Sole figlio del Duca di Venosa e Conte di Sant'Angelo Don Gaetano Carracciolo del Sole.
Figlio di D. Giuseppe e di Donna Maria Ardia. Fu Ufficiale superiore della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, raggiungendo il grado di Tenente Colonnello.
Contrasse matrimonio con Donna Serafina Barbella, dalla quale ebbe cinque figli (due maschi e tre femmine). Dall'atto di morte si evince che fu sepolto nella Congregazione di Montecalvario, alla quale appartennero le più illustri e nobili famiglie di Napoli. Nel 1771 vengono nominati Procuratori della Cappella laicale di S. Eligio di Lanciano i signori Francesco Carabba e Francescantonio della Fazia, ricchi mercanti di Lanciano.
San Eligio è il patrono degli orafi, dei mercanti di metalli e dei maniscalchi. A Roma, la potente congregazione degli orefici, divenuta poi Università degli Orefici, Ferrari e Sellari, tra il 1509 e il 1575, su un iniziale progetto di Raffaello, e portata a termine col contributo di Baldassarre Peruzzi e Aristotele da Sangallo, edificò la chiesa di Sant'Eligio degli Orefici e l'annesso palazzo sede del Nobil Collegio degli orafi ed argentieri di Roma. Segreteria di Stato degli affari ecclesiastici/Registri dei dispacci 1737 - 1799 reg.365 cart.121 A seguito dei fatti del 1799 (ne parleremo in seguito), il ricco mercante Don Mansueto Carabba di Lanciano, prese fissa dimora nella città di Pescara. Si allega un interessante estratto del suo secondo matrimonio (in prime nozze aveva impalmato la Signora Annantonia Giannini) . Era un matrimonio riparatore, con una donna di diversa estrazione sociale, dalla quale diversi anni prima era nata una figlia poi leggittimata di nome Rachele Francesca Paola.
omissis .. Don Mansueto, Domenico, Antonio, Diego Carabba, vedovo maggiore di anni sessantatre, di professione Commerciante, nato nel Comune di Lanciano, e domiciliato da molti anni in questo di Pescara, figlio del fu Don Francesco Carabba, di professione proprietario, domiciliato vivendo nel suddetto Comune di Lanciano, ivi morto il dì tredici del mese di agosto dell'anno 1799, come rilevasi dall'atto di morte fatto ivi detto giorno, a noi esibito, e della fu Donna Scolastica della Morgia, di condizione proprietaria, domicialiata vivendo in detto Lanciano. Colà morta il di tredici del mese di agosto 1799, come risulta dall'atto di morte fatto il giorno medesimo, anche a noi esibito, e nipote del fu Don Domenico Antonio Carabba di lui avo Paterno, di professione proprietario, domiciliato vivendo nel ripetuto Comune di Lanciano, morto in detto luogo il di diciotto del mese di agosto dell'anno 1781, ... omissis ... E Serafina Corona, maggiore, di anni quarantasei di condizione lavoratrice, nata nel Comune di Ortona, e domiciliata da molti anni in questo Comune di Pescara, figlia del fu Giuseppe Corona, di professione Ferraro, domiciliato vivendo in detto Ortona, ivi morto ... omissis Il ramo di Manuseto si estinse con la morte della suddetta Rachele nella storica famiglia Pepe di Pescara. I figli nati dal precedente matrimonio non ebbero prole. ALLA CARA MEMORIA/ DI GENNARO CARRABBA/ MARESCIALLO DI CAMPO DE' REALI ESERCITI/ COMMENDATORE DEL MILITARE ORDINE DI S. GIORGIO E DI ALTRI ONORI PATRII E STRANIERI INSIGNITO/ PRODE DELL'ARMI E DEI COSTUMI VIRTUOSO/ NEGLI ORDINI DI MILIZIA E NEGLI AFFETTI PRIVATI/ CLARISSIMO ESEMPIO/ CHE PRESSO AL LXXVI ANNO DI SUA INCOLPEVOLE VITA/ IN NAPOLI IL IV MARZO MDCCCLVI/ RELIGIOSAMENTE CHIUSE GLI OCCHI ALLA LUCE/ LASCIANDO DIMSUE VIRTU' INCONSOLABILE RICORDANZA/ E DESIDERIO GANDISSIMO// O ANIMA DILETTA/ ALLA TUA SPOGLIA TERRENA/ QUI POSTA PER GRAZIA DEL PRINCIPE/ CUI TANTA FEDE IN VITA SERBASTI/ LA TUA CONSORTE ED I FIGLIUOLI DOLENTI/ QUESTA LAPIDE SACRARONO
Gennaro Maria Giuseppe Gaetano Raffaele figlio dell'Illustrissimi Signori Don Giuseppe Carabba, Capitano del Real Corpo di Marina e Comandante del dipartimento del Real Albergo de' Poveri, e della Signora Donna Maddalena *Capriati Pellerano* coniugi, nato a 23 detto alle ore 3 del mattino. omissis
Gennaro fù Brigadiere Generale di Cavalleria, raggiunse il grado di Maresciallo di Campo e fu Ispettore della Cavalleria di Linea. Sull'atto di battesimo: Carabba, deve leggersi Carrabba. Le fiorenti attività commerciali della famiglia imposero ad un ramo il trasferimento nella capitale Partenopea, nella persona del ricco mercante Salvatore (1590/5 - 1666).
Nel 1638 fece una grossa donazione alla Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Interessante notare come sull'atto di donazione una delle condizioni prevede un beneficio in favore delle "Puellis Terrae Pagliatae", feudo della città di Lanciano. Vedi atto. Lo stesso Salvatore morto senza eredi diretti, istituì nel 1655 un ricco patrimonio fedecommessario in favore di tutti i suoi pronipoti viventi a Napoli e a Lanciano. Il 24 ottobre in Casalanguida, nella parrocchia della sposa, il Signor Nicola Carabba di Lanciano, sposa la Signora Maria Vincenza Cauli dei Baroni di Policorno.
Un documento estremamente importante per la storia della famiglia Carrabba è il Catasto Onciario del 1747 di Lanciano.
Con la prematura scomparsa del ricco mercante D. Rocco Tommaso Carrabba avvenuta nel 1719, il ramo Lancianese va in rovina, e perde quel lustro che l'aveva contraddistinto per secoli. I "cugini" di Napoli si approfittano della situazione ed estromettono i figli dal fedecommesso istruito nel 1655. La moglie del suddetto, ormai priva di fortuna, è costretta ad abbandonare la casa avita e ad ingegnarsi per istruire i figli - Domenico Antonio di anni 10, e Carlo di anni 8. Grandi furono i sacrifici di questa donna, che non potendo contare su nessun parente (era oriunda delle Marche), riuscì comunque a far sopravvivere i figli in dignitosa povertà. Il figlio Domenico Antonio dovette abbandonare gli studi, per essere messo a garzone presso un maestro ferraio ad imparare quella che diventerà la "nuova" professione della famiglia. (per secoli i Carrabba erano stati i primi Mercanti sartori della città) Il periodo buio di questo ramo durò circa sessant'anni; Sappiamo che grazie alla maestria e al fiuto per gli affari derivato dal patrimonio genetico familiare (nonchè allo sblocco di alcune mercanzie e a parte del fedecommesso), il M° Domenico Antonio nel 1781 "assegno in donazione" ai sui figli maschi una fortuna di 10.000 ducati! (Notaio Peschio) Figlio del Capitano di Vascello* della Real Marina Antonio e di Donna Maria Ardia ebbe importanti incarichi militari tra i quali il Comando del Real Albergo dei Poveri di Napoli, che mantenne fino alla morte avvenuta nel 1803. Contrasse matrimonio con Donna Maddalena Capriati Pellerano dalla quale ebbe numerosa prole. Fù sepolto nella Nobile Congregazione di Monte Calvario, alla quale appartennero le più illustri e nobili famiglie di Napoli.
*Corrispondente al grado di Colonnello Orazione di Frate Felice-Maria da Napoli (Garzia Guzman), cappuccino alla Sacra Reale Cattolica Maestà di Carlo Borbone, nostro Rè Clementissimo, per D. Carlo Carabba. (Napoli, 1760) - Ovvero supplica a S.M. Carlo di Borbone per la liberazione di Don Carlo Carabba (1713-1789), imprigionato in seguito a un'aggressione ai danni del marchese Gaetano Amoretti. (Leggasi Carlo Carrabba)
Figlio di D. Giuseppe e di D. Maria Ardia. Raggiunse il grado di Colonnello della Real Marina. Contrasse matrimonio con Donna Serafina Barbella, dalla quale nacquero D. Aniello - Tenente Colonnello della Real Marina, e D. Giuseppe, Colonnello della Real Marina e Comandante del Real Albergo dei Poveri.
Ufficiale di Marina, raggiunse il grado di Colonnello. Nel 1799 gli viene affidato l'importante incarico di Preside e Amministratore di Cosenza.
Seguirà una biografia più approfondita. Figlio del ricco possidente Camillo e di Donna Maria Guaglione. Fu un rinomato Notaio. Contrasse matrimonio con Donna Rachele Lanutti e alla morte di quest'ultima con Donna Emira Sigismondi di Bomba, cugina di Silvio e Bertrando Spaventa e sorella dell'Avv. Evandro Sigismondi, sindaco di Lanciano. Seguirà una biografia più approfondita.
I manoscritti genealogici di di Livio Serra di Gerace, conservati nell'Archivio di Stato di Napoli, consistono in sette volumi "manoscritti" contenenti alberi genealogici dettagliati di molte famiglie nobili del Regno di Napoli. Nel secondo volume, a pagina 374 è presente la genealogia della famiglia Carrabba dal 1600 sino alla fine del 1800.
Breve pubblicazione dal titolo "Esercizio de' cacciatori per le truppe a cavallo", compilato dall'allora colonnello Gennaro Carrabba nell'anno 1840.
Figlio del Maresciallo di Campo ed Ispettore Generale della Cavalleria di Linea D. Gennaro e di Donna Marianna Romeo. Seguendo la tradizione famigliare, dopo aver frequentato la scuola militare, si arruolò in Marina, ove a 49 anni raggiunse il grado di Controammiraglio. Poco dopo essere stato investito del grado morì. Contrasse matrimonio con Donna Adelaide Ciollaro. Dai sui figli discendono i rami superstiti della famiglia, che abitano a Roma.
Figlio del ricco possidente Giovanni e di Donna Serafina della Pergola. Fu un rinomato Notaio, ebbe importanti incarichi istituzionali e fu più volte Decurione. A lui e a suo fratello si deve il restauro del palazzo Carabba del quartiere di Civitanova. Contrasse matrimonio con Donna Luigina Croce. Seguirà una biografia più approfondita.
Figlio del Capitano di Vascello della Real Marina D.Giuseppe e di Donna Maddalena Capriati Pellerano. Contrasse matrimonio con Donna Maria Angela Mastrilli (8° marchesa di Livardi dal 1825) figlia ed erede del 5° Marchese di Livardi Don Romualdo Antonio Mastrilli e di Donna Mairanna Moscati. Inseriremo una biografia più approfondita, con particolari riferimenti al titolo di Marchesi di Livardi.
Figlio del Capitano di Vascello della Real Marina D.Giuseppe e di Donna Maddalena Capriati Pellerano. Brigadiere Generale di Cavalleria, raggiunse il grado di Maresciallo di Campo e fu Ispettore della Cavalleria di Linea. Inseriremo una biografia più approfondita.
E' doveroso inserire uno schema genealogico "ridotto" della famiglia Carrabba.
Appena possibile, pubblicheremo anche la Tavola A, ovvero lo schema a partire dal capostipite comune a tutti i rami Carrabba o Carabba di Paglieta (Lanciano) e Napoli. |
Autori
Andrea Tubili C. a.tubili#gmail.com Archivi
May 2023
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