Felicissimo Domenico Matteo Carabba nacque a Lanciano il 24 settembre 1769 da Rocco Fabio Cosmo e Antonia Sauro;
Nel 1790, il padre, con atto rogato dal notaio Braccioli, gli costituisce un ricco patrimonio sacro, e già nel 1791 venne ordinato Suddiacono. Il 10 aprile 1792, sempre per atto dal notaio Braccioli, il padre gli dona a titolo “di donazione irrevocabile fra vivi durante la di lui vita” due case di proprietà della famiglia col “peso” di celebrare annualmente “dal di che sarà asceso al sacerdozio” numero sessanta messe “in suffragio delle anime dei Defunti della famiglia del Donante”. Il 24 maggio 1792 viene richiesta una dispensa per l’età di Felicissimo affiche possa dire messa. Nel 1795 era prete beneficiario di San Nicola, per la quale si era prodigato nel restauro, pronunziando anche una fervente orazione in occasione della posa della prima pietra alla presenza dell’Arcivescovo; Nel 1797, era stato eletto Rettore, e aveva tenuto l’amministrazione degli introiti della stessa Chiesa. Nel 1799 parteggio apertamente per i Francesi, infatti, lo ritroviamo rubricato nel “Notamento dei Rei di Sato delle Province di Chieti e Teramo” del Coppa Zuccari con la seguente dicitura: “Felicissimo Carabba di Lanciano fu aiutante maggiore di guardia civica, cooperatore a diverse carcerazioni, assistente a varie fucilazioni, ove proruppe in termini offensivi contro i Sovrani. Notato fra gl’indultabili” Nel 1799 a seguito dell'assalto al Palazzo Carabba sito nella piazza del Mercato della città di Lanciano, Felicissimo deposto l’abito ecclesiastico e si portò in Ancona, dove si arruolò nel corpo dei gendarmi di quella Città, giungendo in pochi mesi al grado di Maresciallo di Alloggio. Nel principio del 1802, avido di gloria, abbandonò Ancona per andare a raggiungere l’esercito Francese in Lombardia. Si distinse non poco nelle principali battaglie combattute da Napoleone, e in quella famosa di Austerlitz sappiamo che era arrivato all’eminente grado di Colonnello dei Cacciatori. Nel volumetto di Luigi Renzetti intitolato “Memorie di casa nostra” – Lanciano 1894, in una nota a pagina 25 si dice che Felicissimo a seguito della sconfitta di Waterloo si ritirò a Parigi, e da qui si trasferì a Bergamo dove venne assassinato e derubato da un servo infedele.
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Andrea Tubili C. a.tubili#gmail.com Archivi
May 2023
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