Gennaro Maria Giuseppe Gaetano Raffaele figlio dell'Illustrissimi Signori Don Giuseppe Carabba, Capitano del Real Corpo di Marina e Comandante del dipartimento del Real Albergo de' Poveri, e della Signora Donna Maddalena *Capriati Pellerano* coniugi, nato a 23 detto alle ore 3 del mattino. omissis
Gennaro fù Brigadiere Generale di Cavalleria, raggiunse il grado di Maresciallo di Campo e fu Ispettore della Cavalleria di Linea. Sull'atto di battesimo: Carabba, deve leggersi Carrabba.
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Le fiorenti attività commerciali della famiglia imposero ad un ramo il trasferimento nella capitale Partenopea, nella persona del ricco mercante Salvatore (1590/5 - 1666).
Nel 1638 fece una grossa donazione alla Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Interessante notare come sull'atto di donazione una delle condizioni prevede un beneficio in favore delle "Puellis Terrae Pagliatae", feudo della città di Lanciano. Vedi atto. Lo stesso Salvatore morto senza eredi diretti, istituì nel 1655 un ricco patrimonio fedecommessario in favore di tutti i suoi pronipoti viventi a Napoli e a Lanciano. Il 24 ottobre in Casalanguida, nella parrocchia della sposa, il Signor Nicola Carabba di Lanciano, sposa la Signora Maria Vincenza Cauli dei Baroni di Policorno.
Un documento estremamente importante per la storia della famiglia Carrabba è il Catasto Onciario del 1747 di Lanciano.
Con la prematura scomparsa del ricco mercante D. Rocco Tommaso Carrabba avvenuta nel 1719, il ramo Lancianese va in rovina, e perde quel lustro che l'aveva contraddistinto per secoli. I "cugini" di Napoli si approfittano della situazione ed estromettono i figli dal fedecommesso istruito nel 1655. La moglie del suddetto, ormai priva di fortuna, è costretta ad abbandonare la casa avita e ad ingegnarsi per istruire i figli - Domenico Antonio di anni 10, e Carlo di anni 8. Grandi furono i sacrifici di questa donna, che non potendo contare su nessun parente (era oriunda delle Marche), riuscì comunque a far sopravvivere i figli in dignitosa povertà. Il figlio Domenico Antonio dovette abbandonare gli studi, per essere messo a garzone presso un maestro ferraio ad imparare quella che diventerà la "nuova" professione della famiglia. (per secoli i Carrabba erano stati i primi Mercanti sartori della città) Il periodo buio di questo ramo durò circa sessant'anni; Sappiamo che grazie alla maestria e al fiuto per gli affari derivato dal patrimonio genetico familiare (nonchè allo sblocco di alcune mercanzie e a parte del fedecommesso), il M° Domenico Antonio nel 1781 "assegno in donazione" ai sui figli maschi una fortuna di 10.000 ducati! (Notaio Peschio) Figlio del Capitano di Vascello* della Real Marina Antonio e di Donna Maria Ardia ebbe importanti incarichi militari tra i quali il Comando del Real Albergo dei Poveri di Napoli, che mantenne fino alla morte avvenuta nel 1803. Contrasse matrimonio con Donna Maddalena Capriati Pellerano dalla quale ebbe numerosa prole. Fù sepolto nella Nobile Congregazione di Monte Calvario, alla quale appartennero le più illustri e nobili famiglie di Napoli.
*Corrispondente al grado di Colonnello Orazione di Frate Felice-Maria da Napoli (Garzia Guzman), cappuccino alla Sacra Reale Cattolica Maestà di Carlo Borbone, nostro Rè Clementissimo, per D. Carlo Carabba. (Napoli, 1760) - Ovvero supplica a S.M. Carlo di Borbone per la liberazione di Don Carlo Carabba (1713-1789), imprigionato in seguito a un'aggressione ai danni del marchese Gaetano Amoretti. (Leggasi Carlo Carrabba)
Figlio di D. Giuseppe e di D. Maria Ardia. Raggiunse il grado di Colonnello della Real Marina. Contrasse matrimonio con Donna Serafina Barbella, dalla quale nacquero D. Aniello - Tenente Colonnello della Real Marina, e D. Giuseppe, Colonnello della Real Marina e Comandante del Real Albergo dei Poveri.
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Autori
Andrea Tubili C. a.tubili#gmail.com Archivi
May 2023
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